A cosa serve l’affinamento?
L’affinamento è una fase cruciale nel processo di vinificazione, mirata a migliorare le caratteristiche organolettiche del vino. Ecco alcune delle principali funzioni dell’affinamento:
- Evoluzione degli aromi: L’affinamento permette al vino di sviluppare complessità aromatiche, facendo emergere note che non erano presenti immediatamente dopo la fermentazione.
- Maturazione del vino: Questo processo aiuta il vino a maturare, rendendolo più equilibrato e armonioso.
- Stabilizzazione del colore: Specialmente nei vini rossi, l’affinamento contribuisce a stabilizzare il colore, evitando che si alteri nel tempo.
- Ammorbidimento dei tannini: Nei vini rossi, l’affinamento aiuta a rendere i tannini meno astringenti e più morbidi al palato.
- Separazione dalle particelle: Durante l’affinamento, il vino viene separato dalle particelle solide, come i lieviti, che si depositano sul fondo del contenitore.
L’affinamento in tino
L’affinamento in tino può avvenire in contenitori di acciaio inox, cemento o vetroresina. Questi materiali sono neutri e non influenzano il sapore del vino, rendendoli ideali per i vini bianchi, rosati e alcuni rossi che devono mantenere caratteristiche fruttate e leggere. La durata dell’affinamento in tino varia da pochi mesi fino a un massimo di dodici mesi, a seconda del tipo di vino e del risultato desiderato.
L’affinamento in botte
L’affinamento in botte, invece, coinvolge un’interazione diretta tra il vino e il legno della botte. Questa interazione è particolarmente influente se la botte è piccola e nuova. Il legno può trasmettere al vino aromi complessi come note grigliate, tostate o vanigliate. Inoltre, la botte permette una micro-ossigenazione grazie alla porosità del legno, contribuendo all’evoluzione del vino, all’ammorbidimento dei tannini e all’avvio del processo di invecchiamento. Questo tipo di affinamento è adatto a vini strutturati e può durare da dodici a trentasei mesi.
La fermentazione malolattica
Durante l’affinamento, molti vini rossi e alcuni bianchi potenti attraversano una fermentazione malolattica. In questo processo, l’acido malico si trasforma in acido lattico, rendendo il vino più morbido e meno acido. La fermentazione malolattica richiede una temperatura specifica (circa 17°C) e non si avvia in condizioni di freddo intenso. Non viene utilizzata per i bianchi e i rosati che devono mantenere una certa freschezza.
L’affinamento ossidativo
Contrariamente alla maggior parte degli affinamenti, che avvengono in contenitori pieni per evitare il contatto con l’ossigeno, l’affinamento ossidativo è volutamente eseguito in botti con uno spazio di aria. Questo tipo di affinamento fa sviluppare al vino aromi unici come note di noce, curry, frutta secca o arancia amara, dovuti all’ossigeno. È un metodo utilizzato per produrre vini con caratteristiche molto particolari e complesse.